Il Piccolo Principe

Antoine de St. Exupery

“Il Piccolo Principe” e il segreto della vera conoscenza

Incontro con  Maria Vittoria Picotti.

Brani letti dalla Compagnia della ruota.

Domenica 16 aprile, alle ore 17.00

presso Casa di Marta, via Petrarca 1 (angolo via Piave), Saronno

Antoine de Saint-Exupéry

Lo scrittore sempre in volo verso l’essenziale

Breve biografia di Antoine de Saint-Exupéry

La vita di Antoine de Saint-Exupery è connotata da due grandi passioni: quella per la scrittura e quella per il volo.
Di animo sensibile, era un uomo assetato di verità, ma non si accontentò certo di risposte preconfezionate, né volle mai fornirle ai suoi lettori


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Lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry

“Io ero fatto per essere giardiniere”

La vita, la scrittura, la morte

Saint-Exupery s’inabissò nella leggenda il 31 luglio 1944, mentre si apprestava alla sua nona missione di ricognizione. Non fece più ritorno sulla Terra. La sua urgenza? Essere un giardiniere per gli uomini, per risvegliarne la grazia perduta:
“Mi tormenta che in ognuno c’è un po’ Mozart, assassinato”


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Il monumento a Lione dedicato ad Antoine de Saint-Exupéry con il Piccolo Principe

L’eterna giovinezza di Antoine

Un autore sempre attuale

I grandi autori della letteratura sono sempre giovani, perché le loro opere hanno da dire qualcosa di attuale alla generazione presente. Così è per Saint-Exupéry: un compagno di viaggio un po’ scavezzacollo, ma che sa guidarci su sentieri fascinosi alla scoperta del cuore umano


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La copertina de 'Il Piccolo Principe'

La fiaba che parla all’umano di ogni tempo

“Il piccolo principe”

In piena tenebra novecentesca, Saint-Exupery illuminò la società con “Il Piccolo Principe”, applaudito da milioni di lettori in tutto il mondo. Quel bambino dai capelli color del grano spiegava il mondo parlando con una volpe e una rosa. E disegnando un boa che sembrava un cappello


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Saint-Exupéry a Tolosa nel 1933 (da Wikipedia)

Conosce solo chi si tuffa nella mischia

Le altre opere

Da “Corriere del Sud” a “Volo di notte”, da “Terra degli uomini” a “Pilota di guerra” fino a “Cittadella”: in tutte le sue opere Saint-Exupéry scava nella fragilità dell’uomo con il pungente desiderio di strapparsi dall’effimero.
“L’uomo si scopre quando si misura con l’ostacolo”


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Saint-Exupèry pilota per Aéroposta Argentina (1929-1931) (foto da www.antoinedesaintexupery.com)

“Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi”

Una preghiera di Saint-Exupéry – 1

Scritta in un periodo particolare della sua vita, “L’arte dei piccoli passi” è un’invocazione che Saint-Exupery rivolge al Signore affinché lo renda più consapevole: “Aiutami a far fronte / il meglio possibile, / all’immediato / e a riconoscere l’ora presente / come la più importante”


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La copertina de 'La cittadella'

“Signore, procedo verso di te alla maniera dell’albero”

Una preghiera di Saint-Eupéry – 2

“Cittadella” è un’opera postuma di Saint-Exupéry, scritta per uomini audaci, perché lo scrittore-aviatore era assetato di Dio, aveva una sete inesauribile: “facci penetrare là dove non ci verrà più risposto, perché non ci sarà più alcuna risposta da dare, ma solo beatitudine”


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Giuseppe Moscati

Giuseppe Moscati

Il santo medico

Paolo Gulisano, medico e saggista ci presenta la straordinaria figura di Giuseppe Moscati, santo e medico napoletano, vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo: nella sua totale dedizione alla carità e con la sua altissima professionalità Giuseppe Moscati incarna il modello di medico da cui ognuno vorrebbe essere assistito. Giuseppe Moscati è stato proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987. 

GIANMARIO BIANCHIPresidente della Sottosezione Unitalsi di Saronno, da anni devoto al santo, ci presenta una sua toccante testimonianza.

Domenica 5 Febbraio, alle ore 16.00

presso Casa di Marta, via Petrarca 1 (angolo via Piave), Saronno

Giorno della memoria 2023

Etty Hillesum - 1940

Etty Hillesum: “Vorrei essere il cuore pensante di un intero campo di concentramento”

Etty Hillesum è una scrittrice olandese ebrea vittima dell’Olocausto. Nel suo diario dal campo di prigionia di Auschwitz ha lasciato un messaggio vivissimo, vivendo una quotidiana richiesta di conversione a Dio, l’Unico che solo è fonte inesauribile di salvezza e di gioia.


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Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi) Ingresso Auschwitz

Il giorno della memoria 2023

Il 27 gennaio, come tutti gli anni a partire dal 2005, quando venne istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, verrà celebrato in tutto il mondo il Giorno della Memoria.

Questa occasione è stata voluta per non dimenticare gli orrori dell’Olocausto. A quasi 80 anni dal termine della Seconda guerra mondiale è straordinariamente importante che le nuove generazioni conoscano le atrocità che sono state commesse da uomini nei confronti di altri uomini, per far sì che questi terribili avvenimenti non abbiano a ripetersi mai più.

Oggi che, a causa del passare del tempo, diventa purtroppo sempre più difficile ascoltare i ricordi, drammatici e diretti, di chi è riuscito a sopravvivere ai campi di sterminio nazisti, è fondamentale tenere vive le testimonianze scritte che ci hanno lasciato le persone che in questi lager hanno tragicamente perso la loro vita.

Per aiutare a non dimenticare, abbiamo pensato di proporti una breve biografia di Hetty Hillesum, scrittrice olandese ebrea, che ha raccontato in un diario la sua prigionia nel campo di concentramento di Auschwitz, dove è morta nel 1943, a soli 29 anni.

Abbiamo aggiunto anche una ricca bibliografia che ti consentirà, qualora lo desiderassi, di approfondire la conoscenza di questa donna straordinaria.

Nei suoi pazienti vide Cristo sofferente

Giuseppe Moscati - biografia

Una vita spesa per Dio e per chi soffre

Dotato di un colpo d’occhio diagnostico fuori dal comune, ricercatore di fama mondiale, uomo di vividissima fede e carità. Quando, il 12 aprile 1927, Moscati muore, a soli 46 anni, la notizia del suo decesso viene annunciata di bocca in bocca con le parole: “È morto il medico santo”.



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In ogni uomo una meraviglia unica e irripetibile

Il libro scritto da P. Gulisano

Il libro di Paolo Gulisano

Giuseppe Moscati ogni mattina, prima di recarsi in ospedale, si alzava presto per visitare gratuitamente a domicilio la povera gente. Nel suo studio privato, come onorario, vi era un cestino con la scritta: “Chi può, metta qualcosa. Chi ha bisogno, prenda”



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“E l’indomani si svegliò completamente guarito”

Giuseppe Moscati, miniserie televisiva

I tre miracoli del medico santo

Il maresciallo colpito dal terribile “morbo di Addison”. Il bambino con una grave meningite cerebrospinale meningococcica. Il ventenne a cui fu diagnosticata una leucemia acuta mieloblastica. Ecco i tre miracoli che hanno portato alla canonizzazione di Moscati



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“A imitazione del Medico divino delle anime”

Papa Paolo VI

Il rito di beatificazione: l’omelia di Paolo VI

“La fama del professor Moscati brilla per questa fioritura instancabile, nascosta, eroica, di carità, che lo ha fatto spendere tutto per gli altri, nel beneficare i poveri, nel curare i corpi, nell’elevare le anime, senza chiedere mai nulla per sé, fino all’ultimo respiro”



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“Un esempio da ammirare e imitare”

Papa Giovanni Paolo II

Il rito di canonizzazione: l’omelia di Giovanni Paolo II

“Per indole e vocazione il Moscati fu innanzitutto e soprattutto il medico che cura. Il dolore di chi è malato giungeva a lui come il grido di un fratello a cui un altro fratello, il medico, doveva accorrere con l’ardore dell’amore”



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Laico fin nelle ossa, cristiano fin nel midollo

Il volantino della mostra

Mostra su Moscati al Meeting di Rimini 2002

In occasione del Meeting di Rimini del 2002, l’associazione Medicina e Persona ha realizzato la mostra dal titolo “Laico, cioè cristiano. San Giuseppe Moscati medico”, che pone in evidenza la professione dell’operatore sanitario attraverso la figura di un medico santo



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Collezione Mattioli (anni '50)

Dalla Russia a Milano: il tesoro racchiuso in ventisei casse rosse

La Collezione Mattioli vista da Repubblica

Così il quotidiano “La Repubblica”, in un articolo di Teresa Monestiroli del 5 febbraio 2022, annuncia l’arrivo della Collezione Mattioli dalla Russia a Milano


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La Russia di Putin

La Russia di Putin, l’Ucraina e l’Occidente: una crisi irreversibile?

L’incontro cerca di rispondere a questa domanda, con la testimonianza di due attenti e profondi conoscitori di quel mondo: Marta Ottaviani, giornalista di “Avvenire”, e don Stefano Caprio, sacerdote del Pontificio Istituto Orientale di Roma.

Venerdì 2 dicembre, ore 21, Sala Aldo Moro, viale Santuario 13, a Saronno