La performance presentata dalla prof.ssa Cantoni

L’intervento della prof.ssa Cantoni

Pubblichiamo l’intervento introduttivo alla serata del 12 maggio sull’Innominato della prof.ssa Francesca Cantoni, preside del liceo Tirinnanzi di Legnano.

A seguire il dossier pubblicato.

    • “Gli uomini e gli anni mi diran chi sono”
      La vita di Alessandro Manzoni
    • La cultura come impegno concreto, la lingua come messaggio incisivo
      Manzoni e il suo tempo
    • “Il compagno prediletto della mia vita”
      Buoni motivi per leggere “I Promessi Sposi”
    • “Guazzabuglio”, provvidenza e misericordia
      “I Promessi Sposi”: un aiuto alla lettura
    • Un romanzo “tutto abitato da gente viva”
      I personaggi de “I Promessi Sposi”
    • Un incontro decide dell’esistenza
      L’Innominato, Lucia, Federigo
    • “L’Innominato? Siamo tutti noi”
      Il male, la libertà e il perdono
    • Un rimorso che non lacera solo la malanotte
      La lenta conversione dell’Innominato
    • La grande possibilità della vita è il cambiamento
      Da “Signore selvaggio” a “Caritatevole”

Francesco Hayez, ritratto di Alessandro Manzoni

“Gli uomini e gli anni mi diran chi sono”

La vita di Alessandro Manzoni

“Don Lissander” nasce a Milano il 7 marzo 1785. Nel 1810 si converte al cattolicesimo, che per lui diventa la base di un liberalismo di tipo moderato. Nel 1827 esce la prima edizione de “I Promessi sposi”. Muore il 22 maggio 1873 e l’anno successivo Giuseppe Verdi gli dedicherà la “Messa da Requiem”

 

Monumento ad Alessandro Manzoni, in piazza San Fedele, a Milano

La cultura come impegno concreto, la lingua come messaggio incisivo

Manzoni e il suo tempo

Manzoni fu un attento osservatore e un critico acutodelle vicende italiane dall’età napoleonica fino all’Unità d’Italia. E offrì anche un contributo fondamentale sulla questione della “lingua nazionale”: per lui era indispensabile farsi capire per “entrare” nelle coscienze

Un’edizione de 'I Promessi sposi'

“Il compagno prediletto della mia vita”

Buoni motivi per leggere “I Promessi Sposi”

Il romanzo che narra le vicende di Renzo e Lucia è il più odiato dagli italiani, perché invece di leggerlo lo si studia, frammentato e appesantito da riassunti e schede narrative. E c’è chi dice che “è una gran pizza, noioso e illeggibile”. Ma “non dategli ascolto” (parola di Umberto Eco)

Don Luigi Giussani

“Guazzabuglio”, provvidenza e misericordia

“I Promessi Sposi”: un aiuto alla lettura

“I Promessi sposi” è “il più grande romanzo del popolo cristiano”. Perché l’opera di Manzoni è stata “una grande difesa della storia come segno del Mistero”, dove tutti i personaggi positivamente rilevanti sono uomini di azione e dove provvidenza e misericordia coincidono

Renzo e Lucia nello sceneggiato 'I Promessi sposi' del 1989

Un romanzo “tutto abitato da gente viva”

I personaggi de “I Promessi Sposi”

Renzo è «il primo uomo della nostra storia»; Lucia “tiene in mano tutto il romanzo”; l’Innominato è “l’individualismo accampato su una rocca” che se vuole salvarsi “deve scendere a valle” per incontrare il cardinal Federigo. E poi don Rodrigo, fra Cristoforo, padre Felice, Agnese…

Una scena de 'La notte dell’Innominato', adattamento di Daniele Salvo

Un incontro decide dell’esistenza

L’Innominato, Lucia, Federigo

“Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. E così, per questa frase di Lucia, il terribile Innominato si convertì. Perché non è un ragionamento che decide dell’esistenza: non si cambia per un discorso o una morale, ma solo se toccati da un affetto e da un abbraccio

Francesco Hayez, 'Ritratto dell’Innominato'

“L’Innominato? Siamo tutti noi”

Il male, la libertà e il perdono

Ogni uomo fa esperienza dell’illusione che il male sia la strada della verità, e perciò afferma se stessocontro tutto e contro tutti, come ha fatto l’Innominato.Però la sua saggezza sta nel fatto che ha accettato di essere messo in crisi da alcuni incontri: Lucia e Federigo


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Roberto Venturi, L’Innominato (olio su tela, particolare)

Un rimorso che non lacera solo la malanotte

La lenta conversione dell’Innominato

«Oh la notte! no, no la notte!»: è il grido che risuona rabbioso nell’insonnia della famosa crisi. Ma l’inizio della conversione risale a quando l’Innominato, méssosi avanti ai propri delitti, ne risente tutto l’orrore. E’ un temporale che comincia a brontolare nel capitolo XIX

Francesco Gonin, Conversione dell’Innominato (1840)

La grande possibilità della vita è il cambiamento

Da “Signore selvaggio” a “Caritatevole”

I capitoli dedicati all’Innominato, alla sua tormentata notte e all’incontro con Lucia e con il cardinal Federigo racchiudono una delle narrazioni di conversione più intense e più famose. Quel Dio di cui aveva sentito parlare gli pareva sentirlo gridare dentro di sé: “Io sono, però”