L’obelisco memoriale del genocidio a Yerevan

Armenia, la paura di un genocidio infinito

UN PAESE DIMENTICATO E MINACCIATO

La sopravvivenza dell’Armenia è in pericolo, nel silenzio ipocrita dei governi occidentali. E nell’Artsakh, la regione contesa con l’Azerbaigian, il pogrom è già iniziato. Il senso di “garod”, di privazione irrimediabile che traumatizza gli armeni da 109 anni, cresce sempre più

Una chiesa in Armenia

Vittime di un doppio odio

FEDE E IDENTITÀ NEL MIRINO

L’odio anti-armeno si intreccia e potenzia con l’odio anti-cristiano. Un secolo fa il genocidio ha decimato tre quarti della popolazione. E oggi un risorgente incubo di annientamento, non solo fisico, assedia la stessa memoria della sua esistenza e della fede che definisce la sua identità

L’alfabeto armeno

Sorella orfana dell’Europa e sentinella di civiltà

LA “GERUSALEMME DEL CAUCASO”

Da quando il Dio cristiano si è stabilito qui nel IV secolo, si sono riversati in tanti per rimettere in riga questi armeni dalla testa dura. Non bastava il genocidio turco che l’ha quasi cancellata. Ora chi è ossessionato dal “resto della spada” vuole finire il lavoro. Ma gli armeni ci sono ancora

L’altare all’aperto della cattedrale di Echmiadzin

La “patria” della memoria cristiana

PELLEGRINAGGIO IN ARMENIA

Le impressioni di un pellegrinaggio in Armenia, terra di pietra che, leggenda vuole, Dio scelse come luogo di ripartenza con il suo scudiero Noè. Un popolo sempre sull’orlo della sparizione. Ma qui c’è una bellezza sobria, semplice, come attesta la presenza dei suoi monasteri

La scrittrice Antonia Arslan

Ecco perché l’Ue si fa prendere a pesci in faccia

L’AUTOLESIONISMO DELL’EUROPA

“Il mondo si indigna, magari manda qualche soccorso, ma non riesce a intervenire realmente a favore dell’Armenia. Ai tempi del primo genocidio, c’era una guerra mondiale in corso, oggi vedo un comportamento di autolesionismo. Soprattutto dell’Europa”. Antonia Arslan ne spiega le ragioni

Il poeta Yeghishe Charents

Un piccolo popolo che concentra in sé i dolori e le preghiere di tutto il mondo

LA MEDAGLIA DELLA GRATITUDINE A RENATO FARINA

“L’Armenia è un numero primo, la sua lingua non nasce da altre lingue, è una lingua sorgiva. Ecco, i numeri primi non si possono cancellare, si possono mortificare e nascondere, ma non si possono cancellare: senza i numeri primi non si dà l’infinito e l’infinito è quello che cerchiamo nel quotidiano”

Un tipico khachk’ar

Nelle “croci di pietra” l’archivio della fede

L’ARTE DEI KHATCHK’AR

La tradizione dei khatchk’ar – letteralmente «croci di pietra» – rappresenta una delle manifestazioni più originali del costume e della religiosità del popolo armeno. Queste lastre o stele, segnate dalla croce, si diffondono a partire dal Medioevo come simboli votivi, celebrativi e funerari

Stefania Battistini

“Nonostante tutto, noi crediamo nella pace”

REPORTAGE DI STEFANIA BATTISTINI

Il 14 novembre 2021 “Speciale Tg1” ha mandato in onda il reportage “Armenia, il filo della memoria”, realizzato da Stefania Battistini. Un viaggio che ripercorre storia, fascino e conflitti di un popolo perseguitato da sempre – il culmine, il Genocidio del 1915 – e arriva sino a oggi