Il giudice Rosario Livatino

“Sub Tutela Dei”

L’intreccio tra Rosario Livatino e Piero Nava

21 settembre 1990: sulla Statale che collega Canicattì ad Agrigento si incrociarono due esistenze, quella del giudice Rosario Livatino e di Piero Nava, agente di commercio. Il primo fu ucciso e il secondo assistette all’omicidio. Per il giudice di 37 anni finisce una vita di testimonianza, per il 40enne Nava inizia una vita da testimone

Rosario Livatino

A favore della giustizia e contro l’omertà

Due figure di grande senso civico

Rosario Livatino fu senza dubbio un grande uomo e Piero Nava non è da meno. Entrambi hanno fatto sul serio la loro parte. Il giudice dimostrava acume, talento e spiccato senso del dovere. Il testimone oculare del suo omicidio al processo disse: “Lo rifarei, per rispetto di me stesso”

La reliquia di Livatino nella Cattedrale di Agrigento

Il Vangelo e il Codice erano le sue bussole

Beatificazione di Livatino

A Rosario Livatino non interessavano una fede esibita o una carriera brillante. Aderiva con sincerità di cuore al Vangelo e con altrettanta sincerità aderiva alla legge per farla rispettare, sapendo però che la legge è sempre solo un mezzo, mentre il fine è la giustizia

Giovanni Paolo II (foto Vatican News)

E Giovanni Paolo II gridò: “Convertitevi!”

Il monito di Papa Wojtyla contro la mafia

9 maggio 1993, tre anni dopo l’assassinio di Livatino: Giovanni Paolo II, in visita ad Agrigento, lasciando da parte i fogli ufficiali, improvvisò un grido di invettiva, rimasto celebre, contro la mafia: “lo dico ai responsabili: Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”