Il giubileo della speranza

La certezza che la storia di ciascuno di noi non corre verso un baratro oscuro

IL GIUBILEO DELLA SPERANZA

“Abbiamo bisogno di ‘abbondare nella speranza’” scrive papa Francesco nella “Spes non confundit”, la Bolla d’indizione del Giubileo 2025, per “testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta”

La Porta santa della basilica di San Pietro

Giubileo, il senso di una grazia

INDULGENZE E REMISSIONE DELLA PENA

Il Giubileo ha una lunga storia e il cristianesimo comunica all’anno sacro ebraico una nuova sfumatura, quella del perdono generale, ossia un’indulgenza plenaria che il Papa concede ai fedeli sotto determinate condizioni. Un concetto e una pratica di cui occorre recuperare il vero significato

Didascalia: Charles Péguy

Il silenzioso popolo dell’aratro

LA SPERANZA SECONDO CHARLES PÉGUY

Ogni epoca ha “due partiti”: il partito di chi lavora, costruisce, ama, che deve sopportare un altro partito, quello di chi distrugge, usa la violenza, odia. Le parole di Charles Péguy sulla speranza, la virtù bambina che prende per mano le due sorelle maggiori: la fede e la carità

Fotografia di Chesterton

Una nuova vita dentro la solita vita

IL PERDONO CRISTIANO SECONDO CHESTERTON

Nella sua autobiografia Chesterton racconta l’esperienza folgorante della confessione, l’incontro con la pietà divina che segnò la sua conversione. “Se il prezzo pagato per il perdono è la croce, la Sua croce, è evidente che la misericordia è una questione tremendamente seria”

Rembrandt, “Il figliol prodigo” (particolare)

Il Figliol prodigo e il tocco di mano

LA MISERICORDIA SECONDO REMBRANDT

Il “Figliol prodigo” di Rembrandt, dipinto alla fine della sua vita, è considerato da Kenneth Clark il più bel quadro mai dipinto. Il cuore di questo capolavoro è nel dettaglio delle mani del padre che s’appoggiano sulla schiena del figlio in un gesto di accoglienza senza riserve

Van Gogh, “Il buon samaritano” (particolare)

Il prossimo, lo straniero e la nostra umanità ferita

IL BUON SAMARITANO SECONDO VAN GOGH

Il quadro di Van Gogh affronta la domanda: che legame c’è tra il prossimo e lo straniero? Le relazioni che non si fanno scoraggiare dall’alterità, tanto da passare oltre ignorandola, comprendono che l’io è un’apertura: riconosco il mio prossimo se non sono io nella mia soggettività a sceglierlo

Il giubileo della speranza

La domanda degli uomini trova un abbraccio

LA PIETÀ SECONDO CARAVAGGIO

Sul composto silenzio di Maria, gravido di “sicura speranza”, fiorisce la grazia del riconoscimento, il miracolo della fede. Nella “Madonna dei pellegrini” di Caravaggio l’intera umanità, segnata dalla sofferenza e dalla prova, si identifica in quella donna e nei due pellegrini, facendosi con loro grido

L’obelisco memoriale del genocidio a Yerevan

Armenia, la paura di un genocidio infinito

UN PAESE DIMENTICATO E MINACCIATO

La sopravvivenza dell’Armenia è in pericolo, nel silenzio ipocrita dei governi occidentali. E nell’Artsakh, la regione contesa con l’Azerbaigian, il pogrom è già iniziato. Il senso di “garod”, di privazione irrimediabile che traumatizza gli armeni da 109 anni, cresce sempre più

Una chiesa in Armenia

Vittime di un doppio odio

FEDE E IDENTITÀ NEL MIRINO

L’odio anti-armeno si intreccia e potenzia con l’odio anti-cristiano. Un secolo fa il genocidio ha decimato tre quarti della popolazione. E oggi un risorgente incubo di annientamento, non solo fisico, assedia la stessa memoria della sua esistenza e della fede che definisce la sua identità

L’alfabeto armeno

Sorella orfana dell’Europa e sentinella di civiltà

LA “GERUSALEMME DEL CAUCASO”

Da quando il Dio cristiano si è stabilito qui nel IV secolo, si sono riversati in tanti per rimettere in riga questi armeni dalla testa dura. Non bastava il genocidio turco che l’ha quasi cancellata. Ora chi è ossessionato dal “resto della spada” vuole finire il lavoro. Ma gli armeni ci sono ancora

L’altare all’aperto della cattedrale di Echmiadzin

La “patria” della memoria cristiana

PELLEGRINAGGIO IN ARMENIA

Le impressioni di un pellegrinaggio in Armenia, terra di pietra che, leggenda vuole, Dio scelse come luogo di ripartenza con il suo scudiero Noè. Un popolo sempre sull’orlo della sparizione. Ma qui c’è una bellezza sobria, semplice, come attesta la presenza dei suoi monasteri

La scrittrice Antonia Arslan

Ecco perché l’Ue si fa prendere a pesci in faccia

L’AUTOLESIONISMO DELL’EUROPA

“Il mondo si indigna, magari manda qualche soccorso, ma non riesce a intervenire realmente a favore dell’Armenia. Ai tempi del primo genocidio, c’era una guerra mondiale in corso, oggi vedo un comportamento di autolesionismo. Soprattutto dell’Europa”. Antonia Arslan ne spiega le ragioni

Il poeta Yeghishe Charents

Un piccolo popolo che concentra in sé i dolori e le preghiere di tutto il mondo

LA MEDAGLIA DELLA GRATITUDINE A RENATO FARINA

“L’Armenia è un numero primo, la sua lingua non nasce da altre lingue, è una lingua sorgiva. Ecco, i numeri primi non si possono cancellare, si possono mortificare e nascondere, ma non si possono cancellare: senza i numeri primi non si dà l’infinito e l’infinito è quello che cerchiamo nel quotidiano”

Un tipico khachk’ar

Nelle “croci di pietra” l’archivio della fede

L’ARTE DEI KHATCHK’AR

La tradizione dei khatchk’ar – letteralmente «croci di pietra» – rappresenta una delle manifestazioni più originali del costume e della religiosità del popolo armeno. Queste lastre o stele, segnate dalla croce, si diffondono a partire dal Medioevo come simboli votivi, celebrativi e funerari

Stefania Battistini

“Nonostante tutto, noi crediamo nella pace”

REPORTAGE DI STEFANIA BATTISTINI

Il 14 novembre 2021 “Speciale Tg1” ha mandato in onda il reportage “Armenia, il filo della memoria”, realizzato da Stefania Battistini. Un viaggio che ripercorre storia, fascino e conflitti di un popolo perseguitato da sempre – il culmine, il Genocidio del 1915 – e arriva sino a oggi

Locandina dell'incontro

Il popolo della Resistenza

storie di carità e onore con Alberto Leoni

Alberto Leoni, storico e saggista, ci accompagnerà in questa scoperta, attraverso una serie di racconti e di testimonianze (che verranno lette e interpretate dagli attori della Compagnia della Ruota) di uomini e donne che hanno vissuto quei giorni.

Casa di Marta, giovedì 10 aprile, ore 21.00

Stefania Battistini

La situazione oggi in Armenia

con Stefania Battistini e Renato Farina

Stefania Battistini e Renato Farina ci riferiranno sulla
situazione attuale dell’Armenia, a 110 anni dal genocidio che ha portato alla deportazione e allo
sterminio di un milione e mezzo di donne, bambini e uomini colpevoli solo di appartenere al
popolo armeno, minoranza cristiana nella nazione turca.

giovedì 8 maggio, ore 21.00,
Aula Magna scuola Aldo Moro, viale Santuario 13

Luca Frigerio

Speranza e Misericordia, attraverso le opere d’arte

con Luca Frigerio

Sarà ancora con noi Luca Frigerio che ci descriverà i temi del Giubileo,
Speranza e Misericordia, attraverso le opere d’arte.

domenica 11 maggio, ore 16.00
Aula Magna scuola Aldo Moro, viale Santuario 13

Formazione partigiana in movimento durante la Resistenza

Il sacrificio di militari, partigiani e civili nella “Quinta guerra d’indipendenza”

LA RESISTENZA: NUMERI E MOTIVAZIONI

Da dove si può cominciare a far conoscere l’aspetto commovente della Resistenza? Si può cominciare dicendo che la prima Resistenza fu dei militari italiani. Il costo umano fra i partigiani fu di 40mila caduti, a cui vanno aggiunti 10mila civili uccisi nelle rappresaglie naziste

Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno” (al centro)

Un modo nuovo e più umano di vivere quel drammatico momento storico

I CATTOLICI NELL’ITALIA IN GUERRA

Dopo l’armistizio gran parte degli italiani si dimostrarono “arcistufi” della guerra, mentre i partigiani cattolici seppero offrire un contributo originale alla liberazione dell’Italia, opponendosi a ogni ingiustizia e riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari