L’orrore del genocidio
24 aprile 1915: la notte in cui ebbe inizio l’incubo del “Grande male”.
Approfittando della crisi generale causata dalla Grande guerra, i Giovani Turchi ordinarono una retata fulminea, arrestando più di 500 personalità armene. Fu l’inizio di un genocidio che costò la vita a un milione e mezzo di uomini, donne e bambini.
Le tappe del genocidio
Massacri e deportazioni: così l’Impero ottomano si è accanito a più riprese sull’Armenia.
Dalla sconfitta turca nel 1877-1878 al trattato di Losanna del 1923 che riconsegna l’Anatolia alla Turchia, una cronologia sintetica del genocidio armeno: “un crimine contro l’umanità” perpetrato con massacri e deportazioni forzate.
I testimoni del genocidio
Aharon non alza mai lo sguardo. Silvard resta aggrappata alla speranza. Adranik non si rassegna. Sono tre superstiti del genocidio che oggi non ci sono più, ma le loro testimonianze rimarranno nei nostri cuori. Perché il cuore è il luogo della memoria..
“Mi chiamo Aharon Manukyan e parlo solo attraverso la voce di mia figlia”
Le parole del genocidio
Varujan, un pennello “intinto nel rosso del suolo della mia patria”
Numerosi furono gli scrittori armeni vittime del genocidio, come il grande poeta Daniel Varujan, il cantore per eccellenza della tragedia armena Siamantò (pseudonimo di Adom Yargianian) e il sacerdote Garabed Der Sahaghian.
Le immagini dell’orrore
Corpi scheletrici, donne che piangono i figli, esecuzioni e deportazioni: il richiamo straziante delle foto di Wegner
Armin Wegner nel 1915 era un ufficiale tedesco stanziato nell’Impero Ottomano. Violando gli ordini superiori e mettendo a rischio la propria vita, scattò una lunga serie di fotografie, che utilizzò per denunciare quel terribile crimine contro l’umanità. Riportiamo alcune di queste fotografie per gentile concessione di Pietro Kuciukian, console onorario della Repubblica di Armenia.
La canzone di Aznavour
“Sono caduti senza sapere davvero perché, sono morti invocando il loro Dio”
Il cantante francese di origini armene Charles Aznavour rievoca la strage del suo popolo attraverso le parole, toccanti e crude, di “Ils sont tombés” (Sono morti).
Il genocidio degli Armeni – bibliografia
Piccola bibliografia per conoscere e non dimenticare la “fine di un mondo”
Per chi volesse approfondire la storia del popolo armeno e del Genocidio proponiamo alcuni testi e siti internet. Alcuni dei libri proposti saranno in vendita al banchetto dei libri allestito durante l’incontro del 26 aprile prossimo. Non si tratta certo di un elenco esaustivo, ma solo di alcuni semplici riferimenti bibliografici: molto è stato scritto e molto rimane ancora da scrivere.
Ippocrate è morto ad Auschwitz
Il libro descrive un aspetto passato in secondo piano: il ruolo svolto dai medici e dalle loro ricerche scientifiche all’interno del folle progetto nazista.
È stato edito nel 2021 e il suo autore è Giulio Meotti, un giornalista italiano che collabora con “Il Foglio”, è anche autore di numerosi libri sugli ebrei e sulla crisi della cultura occidentale.
William Congdon
In the death of one
In occasione del 27 gennaio, il Giorno della Memoria che da decenni ci fa riflettere sull’orrore della Shoah, vogliamo segnalare la mostra “In the death of One” in corso fino al 31 gennaio al Binario 21, Memoriale della Shoah a Milano.
Si tratta di uno sguardo del tutto originale su quella tragedia, un racconto per immagini di quanto vide e toccò con mano un grande artista, William Congdon, allora giovanissimo e semisconosciuto, giunto nel lager di Bergen Belsen (quello dove morì Anna Frank) nel maggio 1945 a guerra appena finita come autista di ambulanza.
La Divina Commedia ci parla
1 – Dante e la passione per quell’avventura che è la “nostra vita”
Da dove iniziare a leggere la gran Commedia di Dante, che ci appare difficile e lontana? La miglior chiave ce la offre proprio il Sommo Poeta in quel memorabile primo verso: “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”. Si tratta dunque di portare con noi la “nostra vita”. Ecco i consigli alla lettura del poeta Davide Rondoni
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La Divina Commedia ci interpella
2 – Guardini: “Dante è il poeta che porta nell’eterno l’uomo”
Così Romano Guardini (1885-1968), il più grande pensatore cattolico degli ultimi 150 anni, racconta il suo rapporto, inizialmente contrastato ma poi ricco di ispirazione, con il genio di Dante e con la scoperta della Divina Commedia
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La vita di Dante
1 – Benestante, istruito e guelfo: così visse da protagonista nella Firenze del Trecento
Dante (1265-1321) è a tutti gli effetti un uomo del Basso Medioevo, che non fu certo un periodo oscuro. Gli Alighieri erano ricchi, ma non nobili e Dante, appassionato di studi e di politica, visse appieno le vicende della sua città e della sua epoca
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La vita di Dante
2 – La brillante carriera politica di un guelfo moderato che rischiò di finire al rogo
Dante era abile nella retorica e nell’arte della politica, tanto che riuscì a ricoprire incarichi sempre più prestigiosi. Finché un giorno si schierò contro una richiesta di Bonifacio VIII. E da lì iniziò il disastro che si concluderà con il suo esilio
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Il tempo di Dante
1 – L’Italia dei Comuni, esempio unico in tutta Europa di una democrazia dal basso ricca e vitale
Nel XII secolo nacquero i Comuni, esperienza pressoché unica nel panorama europeo, tanto che “l’Italia divenne un paese di città-stato che per la ricchezza e la varietà della sua vita cittadina può essere paragonato solo alla Grecia antica”
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