Giovanni Testori

Dal “Dio di Roserio” a “Interrogatorio a Maria”

Una breve biografia di Testori

Nasce a Novate Milanese il 12 maggio 1923. Critico d’arte e scrittore, esordisce nel 1960 come drammaturgo. Nel 1977 la morte della madre dà inizio a una nuova fase della sua vita. Il sodalizio con Luchino Visconti, l’amicizia con don Giussani e CL. Testori muore il 16 marzo 1993

Giovanni Testori

Una poetica del sangue e delle viscere

Testori e il teatro

Testori offre molto all’attore, anche al regista, naturalmente, ma di più all’attore. La sua vena drammaturgica sgorga in funzione del corpo – cuore e carne, mente e sesso – dell’attore. È, la sua, una poetica in cui si celebra il mistero della parola che si incarna

Giovanni Testori, libri

“Tutto in lui gridava, ma non vociava, mai”

Testori scrittore

Testori era una voce dolente, feroce nella difesa continua, instancabile dell’uomo (non dell’Uomo) quale che fosse la sua condizione, fosse una bambina sgozzata, un assassino, una figura umana ritratta. E poi bisognava seguirlo, seguire la direzione delle sue parole

Giovanni Testori

Come davanti a una fornace di lingua barbara e croce

Testori poeta

Con Testori, poeta fastoso e delicato che usa una lingua barbara e splendida, il lettore è costretto a stare sempre “allerta”. E il baricentro di tutta la sua poesia sta nel sentirsi addosso il destino di essere in una croce: croce interiore all’umano destino, rivelata e ricapitolata in quella di Cristo

Gaudenzio Ferrari, Concerto degli Angeli (particolare), affresco della cupola del Santuario di Saronno

Critico d’arte e mercante vanno a braccetto

Testori e la pittura

La passione per la pittura arriva presto: appena undicenne chiede in regalo alla mamma il catalogo di una mostra. Decisivo, poi, l’incontro con Roberto Longhi.
Testori affiancherà l’impegno “viscerale” nello studio dell’arte con il lavoro di compravendita dei quadri

Giovanni Testori

Corsaro coraggioso per amore di “questo popolo”

Testori giornalista

Durante la sua collaborazione con il “Corriere della Sera” scrisse più di 800 articoli in 15 anni. Aveva iniziato nel 1975 dopo la morte di Pasolini. E come Pasolini era una voce fuori dal coro, capace di trasformare “non notizie” intercettate nella vita reale in notizie significative per tutti

Giovanni Testori e don Luigi Giussani (foto archivio CL)

L’io, Tu che mi fai e la “sperdutezza”

Testori e don Giussani sul senso della vita

Da uomini seriamente innamorati della realtà e della verità don Luigi Giussani, testimone commosso di Gesù, e Giovanni Testori, artista mendicante di Grazia fino allo spasmo, diedero vita a un impetuoso dialogo capace di opporsi al potere dell’astrazione che sradica l’esperienza

Giovanni Testori

Unico, sempre controcorrente e cattolico

Lo “scandalo” di Testori

Mondadori ha dedicato un Meridiano alle opere di Testori, rimettendo in circolazione i suoi saggi sull’arte e gli assalti contro le casematte del potere. Poi ci sono il narratore, il poeta, il drammaturgo. Il filo rosso? Muoversi in direzione ostinata e contraria rispetto a ciò che lo circonda

Luca Doninelli, scrittore, amico e allievo di Testori

“Il mio invisibile viaggio con un maestro”

Il “magistero” di Testori secondo Luca Doninelli

«Quella che leggerete è una storia piccola, quasi invisibile. È la storia della mia amicizia con il mio maestro, Giovanni Testori»: così Luca Doninelli presenta il suo rapporto con lo scrittore milanese. E spiega che cosa quel rapporto gli ha insegnato. Una lezione sempre attuale

Giovanni Testori

“Quando ho detto che sono nato a Novate, cioè alla periferia di Milano, ho detto tutto”

Testori e le periferie

Al Meeting di Rimini 2023 un incontro ha messo a tema la periferia. Come Jannacci e Gaber, che nella Milano del boom e delle ringhiere, l’avevano scelta per cantarla e metterla in scena, Testori la raccontava scrivendo nei bar o nei tram e creando personaggi shakespeariani

Giovanni Testori abbraccia la mamma

Come Cristo, insurrezionali e resurrezionali

“Conversazione con la morte”

“I cristiani hanno la responsabilità di tentare di essere contemporaneamente insurrezionali e resurrezionali. Qualsiasi insurrezione che non nasca da un bisogno e da una speranza di resurrezione cade, diventa strumento del potere. C’è solo Lui, Cristo, in tutti, anche in chi non crede”

Testori e Giovanni Paolo II

Un’opera di santa e caritativa violenza

Per una “cultura d’attacco”

L’origine del potere è nell’uomo ritenuto come frutto di un caso. Ed è per gestire questo caso che si instaura il meccanismo del potere – lo stesso potere che poi guida, opprime, deprime, soffoca e trasforma in una galera continuamente condizionata l’essere dell’uomo

Giovannino Guareschi

“E’ vietata la parola che non c’entra con la vita”

Testori a 100 anni dalla nascita

Per il ciclo:
Uomini appassionati alla verità
il circolo della Bussola organizza un Incontro su
GIOVANNI TESTORI
con Giuseppe FRANGI
presidente dell’Associazione Testori e nipote dello scrittore

La Compagnia della Ruota reciterà brani di Giovanni Testori.

Mercoledì 4 ottobre, ore 21:00, presso Casa di Marta
Saronno, via Petrarca 1

La performance presentata dalla prof.ssa Cantoni

L’intervento della prof.ssa Cantoni

Pubblichiamo l’intervento introduttivo alla serata del 12 maggio sull’Innominato della prof.ssa Francesca Cantoni, preside del liceo Tirinnanzi di Legnano.

A seguire il dossier pubblicato.

    • “Gli uomini e gli anni mi diran chi sono”
      La vita di Alessandro Manzoni
    • La cultura come impegno concreto, la lingua come messaggio incisivo
      Manzoni e il suo tempo
    • “Il compagno prediletto della mia vita”
      Buoni motivi per leggere “I Promessi Sposi”
    • “Guazzabuglio”, provvidenza e misericordia
      “I Promessi Sposi”: un aiuto alla lettura
    • Un romanzo “tutto abitato da gente viva”
      I personaggi de “I Promessi Sposi”
    • Un incontro decide dell’esistenza
      L’Innominato, Lucia, Federigo
    • “L’Innominato? Siamo tutti noi”
      Il male, la libertà e il perdono
    • Un rimorso che non lacera solo la malanotte
      La lenta conversione dell’Innominato
    • La grande possibilità della vita è il cambiamento
      Da “Signore selvaggio” a “Caritatevole”

La notte dell'Innominato

La notte dell’Innominato

Adattamento teatrale

I nostri amici attori della “Compagnia della Ruota” interpreteranno un adattamento teatrale, curato da Massimo Beneggi, di uno degli episodi più significativi e toccanti della storia della letteratura, a 150 anni dalla morte del suo autore, Alessandro Manzoni.

Introduce la prof.ssa Francesca Cantoniinsegnante di lettere e Preside del Liceo Tirinnanzi di Legnano

Venerdì 12 Maggio, alle ore 21.00

presso Teatro della chiesa Regina Pacis, via Roma 125, Saronno

Francesco Hayez, ritratto di Alessandro Manzoni

“Gli uomini e gli anni mi diran chi sono”

La vita di Alessandro Manzoni

“Don Lissander” nasce a Milano il 7 marzo 1785. Nel 1810 si converte al cattolicesimo, che per lui diventa la base di un liberalismo di tipo moderato. Nel 1827 esce la prima edizione de “I Promessi sposi”. Muore il 22 maggio 1873 e l’anno successivo Giuseppe Verdi gli dedicherà la “Messa da Requiem”

 

Monumento ad Alessandro Manzoni, in piazza San Fedele, a Milano

La cultura come impegno concreto, la lingua come messaggio incisivo

Manzoni e il suo tempo

Manzoni fu un attento osservatore e un critico acutodelle vicende italiane dall’età napoleonica fino all’Unità d’Italia. E offrì anche un contributo fondamentale sulla questione della “lingua nazionale”: per lui era indispensabile farsi capire per “entrare” nelle coscienze

Un’edizione de 'I Promessi sposi'

“Il compagno prediletto della mia vita”

Buoni motivi per leggere “I Promessi Sposi”

Il romanzo che narra le vicende di Renzo e Lucia è il più odiato dagli italiani, perché invece di leggerlo lo si studia, frammentato e appesantito da riassunti e schede narrative. E c’è chi dice che “è una gran pizza, noioso e illeggibile”. Ma “non dategli ascolto” (parola di Umberto Eco)

Don Luigi Giussani

“Guazzabuglio”, provvidenza e misericordia

“I Promessi Sposi”: un aiuto alla lettura

“I Promessi sposi” è “il più grande romanzo del popolo cristiano”. Perché l’opera di Manzoni è stata “una grande difesa della storia come segno del Mistero”, dove tutti i personaggi positivamente rilevanti sono uomini di azione e dove provvidenza e misericordia coincidono

Renzo e Lucia nello sceneggiato 'I Promessi sposi' del 1989

Un romanzo “tutto abitato da gente viva”

I personaggi de “I Promessi Sposi”

Renzo è «il primo uomo della nostra storia»; Lucia “tiene in mano tutto il romanzo”; l’Innominato è “l’individualismo accampato su una rocca” che se vuole salvarsi “deve scendere a valle” per incontrare il cardinal Federigo. E poi don Rodrigo, fra Cristoforo, padre Felice, Agnese…